Brand Awareness: ecco le migliori strategie da seguire

Brand Awareness: ecco le migliori strategie da seguire

Brand Awareness… ovvero “consapevolezza del marchio”. Con questa parola chi vende qualcosa misura il livello di conoscenza e apprezzamento del proprio prodotto tra il pubblico. Perché prima di vendere qualsiasi cosa è bene studiare la necessità – reale o da creare – delle persone. Come per i negozi, è inutile aprire uno store di sigarette elettroniche in un quartiere dove ce ne sono già due. Si sonda il terreno per capire se vale la pena. Ma se la richiesta è tanta, e la marca di sigarette elettroniche che si vuol piazzare sul mercato è molto nota, si correrà il rischio di aprire anche davanti alla concorrenza.

Sapere se e quanto il pubblico conosce e ama un prodotto aiuta chi vende a gestire il marketing e a fare il conto dei possibili guadagni. Ma per far questo bisogna sapere come agire, bisogna essere preparati con le strategie e impararne di nuove. Non è difficile se si sa dove informarsi. E anche questo studio può diventare facile come un gioco.

Come si misura la Brand Awareness?

La misurazione della “consapevolezza del marchio” si basa su uno schema a piramide ideato da David Aaker e costituito da quattro livelli: assenza di conoscenza, conoscenza superficiale, forte conoscenza, top of mind (in cima alla mente). Se ci si trova circondati da assenza di conoscenza si dovrà elaborare la miglior strategia per entrare nella mente delle persone. Man mano che si sale verso top of mind, il lavoro si equilibra e si può tirare il fiato.

Per capire materialmente a che livello della piramide si trova un prodotto, basta cercare il nome su Google o un altro motore di ricerca. In base alla pagina su cui apparirà si capirà quanta gente lo cerca e lo conosce. La prima pagina di Google è il top da raggiungere! Anche spulciare tra i social aiuta a capire quanto la gente conosca quel prodotto.

Quali strategie per migliorare le vendite?

Una volta capito che brand awareness c’è intorno al prodotto, cosa si può fare per migliorarne la vendita e farlo conoscere meglio? Come si può portare quel prodotto “in cima alla mente” del compratore? Se si vende online, ad esempio, basta cercare quali sono le parole chiave più cercate su internet. In base a quelle si potrà impostare lo spot o l’articolo di marketing puntando su di esse. Per esempio, la parola più cliccata è “viaggio”? Si potrà dire che “la sigaretta elettronica è la miglior compagna di viaggio”.

Creare clima di attesa, diffondendo il nome del marchio prima che arrivi sul mercato, è un’altra strategia vincente. Lo ha fatto per anni una nota marca di gelati promuovendo “l’idea” del gusto per l’estate fin dal mese di marzo, così da avere il tutto esaurito già a giugno, appena immesso il prodotto sul mercato. Per far questo si possono usare anche gli “influencer” dei social network.

Infine c’è l’intramontabile “passaparola” di un tempo. Si può cominciare a diffondere la voce riguardo al prodotto – ad esempio tra gli amici (“ma come, non lo conosci?”) – per spingere la gente a cercare informazioni dettagliate.