Musica anni 60: 5 indimenticabili canzoni d’amore

Musica anni 60: 5 indimenticabili canzoni d’amore

Uno dei decenni più belli della storia della musica sono stati gli anni Sessanta: la musica che si ascoltava in questo periodo, infatti, rappresentava un vero e proprio specchio della cultura del periodo.

In particolare, negli anni Sessanta dal punto di vista musicale erano due i filoni che si contrapponevano, in piena antitesi tra loro: da un lato, questo decennio fu il periodo d’oro della musica melodica italiana, dall’altro, avanzava la rivoluzione del rock, che con il passare degli anni assumeva un carattere sempre più ruvido e forte.

Entrambi questi generi musicali, però, nonostante le loro diversità, sono stati in grado di donarci alcune tra le più belle canzoni d’amore mai esistite: scopriamo quindi quali sono le 5 canzoni d’amore più belle degli anni Sessanta.

Mi sono innamorato di te (Luigi Tenco)

Pubblicato nel 1962, “Mi sono innamorato di te” rappresenta uno dei capolavori di Luigi Tenco, oltre che una canzone d’amore “di rottura” rispetto al passato. Questo brano, infatti, si pone in aperta provocazione rispetto alle classiche canzoni d’amore del periodo, visto che racconta la nascita di un amore dalla noia (“perché non avevo niente da fare”, racconta il protagonista). Questo celebre brano è stato oggetto di numerose cover, tra cui quelle di Mina, di Ornella Vanoni e, in tempi più recenti, quella di Tiziano Ferro.

Mi ritorni in mente (Lucio Battisti)

Non poteva mancare in questa classifica delle più belle canzoni d’amore degli anni Sessanta uno dei capolavori indiscussi del Lucio nazionale. Pubblicata nel 1969, “Mi ritorni in mente”, il cui testo è stato composto da Mogol, racconta la fine dolorosa di una storia d’amore, in cui il protagonista, pur cosciente della necessaria fine della relazione, ricorda a tal punto l’amata da paragonarla ad “un angelo caduto in volo”. Non tutti invece sanno che, visto il grande successo del brano, l’anno successivo Mogol e Battisti decisero di lanciarlo anche all’estero: tuttavia la sua versione inglese, intitolata “Wake Me I Am Dreaming” e cantata dalla band Love Affairs, non ebbe un grande successo.

Love me tender (Elvis Presley)

Nonostante sia famoso per essere il re del rock’n’roll, Elvis Presley nel corso della sua carriera musicale ha inciso anche numerose ballate romantiche. Una di queste è proprio “Love me tender”, pubblicata nel 1956 e registrata per essere la canzone portante dell’omonimo film. La base del brano è una rielaborazione di “Aura Lee” (o “Aura Lea”), una ballata sentimentale che si ascoltava nel periodo della Guerra di Secessione americana. Esistono numerose cover di questa canzone, come quelle di Paul Anka, di Frank Sinatra e di Mina, ma la più particolare è sicuramente quella registrata nel 2014 da Barbra Streisand, dove la cantante si esibisce in un duetto virtuale proprio con lo stesso Elvis.

All you need is love (The Beatles)

Gli anni Sessanta sono stati il decennio di consacrazione dei Beatles, che nel loro repertorio hanno inciso numerose canzoni d’amore, come “I wanna hold your hand” e “She loves you”, anche se la loro canzone d’amore più celebre è sicuramente “All you need is love”. Rilasciato nel 1967, questo brano, scritto da John Lennon, fu cantato per la prima volta dai Beatles ad Our World, il primo programma televisivo trasmesso in diretta planetaria in ventisei nazioni, e venne commissionato ai Fab Four dal Regno Unito come proprio contributo al programma. La canzone rappresenta un vero e proprio inno all’amore, quale sentimento indispensabile nella vita di ciascuno, e si caratterizza musicalmente per riprendere le melodie di celebri brani come l’intro della Marsigliese e della canzone tradizionale inglese Greensleves.

Light my fire (The Doors)

Non potevamo chiudere questa classifica senza citare il capolavoro della band The Doors, ovverosia “Light my fire”, pubblicata nel 1966. Rispetto alle classiche canzoni d’amore del periodo, “Light my fire” si caratterizza per essere la fusione tra psychedelic rock e jazz fusion, oltre che per il suo famosissimo e lungo assolo dalle sonorità psichedeliche e orientaleggianti. Nonostante la versione originale della canzone duri quasi 7 minuti, ne esiste anche una più breve e famosa, prettamente radiofonica, della durata inferiore a tre minuti.