Le tre regole non scritte per creare spot pubblicitari vincenti

Le tre regole non scritte per creare spot pubblicitari vincenti

Realizzare spot pubblicitari non consiste nel imbracciare una macchina da presa e iniziare a girare. A dire il vero questa attività è l’ultima in ordine cronologico perché, prima di recitare uno slogan dinanzi alla telecamera ci sono ragionamenti, strategie e molto lavoro creativo. Come ben spiegato da questa agenzia specializzata in spot pubblicitari Milano la realizzazione di qualsiasi contenuto promozionale passa sempre attraverso ragionamenti progettuali, ovvero ipotesi e riflessioni su obiettivi da raggiungere, intenti comunicativi da diffondere e possibili criticità da individuare prima della messa in onda. Oggi sintetizzeremo tutto questo lavoro attraverso tre regole che ogni agenzia specializzata in spot pubblicitari dovrebbe conoscere.

Non improvvisare

Lo spot pubblicitario non ha nulla a che vedere con cinema e teatro, anche se molto spesso prevede l’ingaggio di un attore che recita una parte. Per questo non c’è mai alcuna improvvisazione a meno che non si tratti di una precisa decisione interna finalizzata al raggiungimento di un altrettanto preciso obiettivo. A teatro o nel cinema l’improvvisazione può portare alla creazione di veri e propri capolavori ma questa attività è tutt’altro che casuale, dal momento che gli attori frequentano veri e propri corsi per girare una scena senza copione.

Non si improvvisa uno spot pubblicitario perché i rischi che si corrono sono davvero troppi e, tra questi, vi è il danneggiamento dell’immagine dell’azienda o del brand. Lo spot pubblicitario è un contenuto brevissimo e concentrato che deve mirare dritto all’obiettivo e che, pertanto, è studiato secondo per secondo sotto ogni punto di vista, da quello tecnico a quello estetico. Nulla è lasciato al caso.

Ragionare da destinatario

Lo spot pubblicitario non deve essere realizzato con gli occhi di chi lo promuove ma indossando i panni di chi lo guarderà. Molto spesso chi vuole pubblicizzare la propria azienda o il proprio brand tende a ragionare in modo sbagliato, cercando di dare evidenza e risalto ai propri valori e punti di forza. Questo modo autoreferenziale è in netta opposizione ai principi della comunicazione attuale, tutta incentrata sulla personalizzazione dell’offerta, sull’inbound marketing e sull’offerta di soluzioni mirate per rispondere ai bisogni delle persone.

Ecco perché per realizzare uno spot pubblicitario efficace occorre immedesimarsi nei panni di chi lo guarderà, cercando di capire se il contenuto risponde appieno al bisogno dello spettatore. Per fare tutto questo occorrono studi, analisi di mercato e ragionamenti strategici che coinvolgono molte figure professionali, ognuna specializzata nel curare colori, toni, registri linguistici e scelte di editing.

Osservare cosa succede “dopo”

Lo spot pubblicitario pronto e confezionato per essere diffuso in televisione o in rete non è un prodotto “terminato”. Ciò che succede dopo la messa in onda del contenuto pubblicitario è l’oggetto di maggior interesse per un pubblicitario perché determina il successo o il fallimento della campagna. Quindi una cosa molto importante di cui tener conto è l’analisi post-diffusione con la quale si esamineranno i comportamenti degli spettatori e le reazioni del mercato al contenuto. Solo così sarà possibile decretare se lo spot pubblicitario è stato un buon lavoro o un progetto che andrebbe revisionato e migliorato.